HCM Felina - Sintomatologia e Diagnosi
Sintomatologia
I gatti cardiopatici possono essere asintomatici oppure presentare
soffio sistolico e/o
aritmie (frequente il riscontro di ritmo di galoppo).
Nei casi moderati e gravi altri sintomi
che si possono riscontrare sono: debolezza, dispnea grave e polipnea per edema
polmonare e/o versamento pleurico, sincope.
In caso di tromboembolismo conseguente a
cardiopatia si può rilevare paraparesi/paraplegia degli arti posteriori se vengono colpite le
arterie iliache o dell'arto anteriore destro se il trombo occlude l'arteria succlavia destra.
In questo caso la diagnosi è clinica e si riscontrano, oltre la paralisi, estremità fredde, polso
arterioso assente, pallore o cianosi dei cuscinetti plantari, contrattura dei muscoli con forte dolore.
Diagnosi
L'ecocardiografia rimane l'esame fondamentale per la diagnosi e il monitoraggio della
patologia e/o dei pazienti a rischio HCM.
Prevalentemente mediante scansione
parasternale destra asse corto, a livello dei muscoli papillari, oppure con
scansione
parasternale destra asse lungo, si valuta la morfologia e gli spessori delle pareti del
ventricolo sinistro nei rispettivi segmenti (apicale, medio e basale).
Con la scansione
parasternale destra asse corto alla base del cuore si esegue la valutazione morfologica
dell'atrio e dell'orecchietta sinistra.
A seconda della tipologia di ipertrofia miocardica si può
riconoscere un'ipertrofia simmetrica (interessa sia SIV e PL),
asimmetrica (solo il SIV o
PL) o zonale (se coinvolge solo alcuni segmenti delle parete del SIV o i muscoli papillari).
Mediante la valutazione in M-mode del ventricolo sinistro si effettuano le misurazioni degli
spessori parietali al termine della diastole e si classifica HCM felina come:
- Normale: fino a 5,5 mm
- Borderline: 5,5-6 mm
- Lieve: 6-6,5 mm
- Moderata: 6,5-7 mm
- Severa: >7mm
Sempre mediante l'esame ecocardiografico si può valutare il grado di disfunzione
diastolica, l'eventuale presenza di stenosi aortica dinamica per ipertrofia basale settale, di
insufficienza mitralica e SAM, di dilatazione dell'atrio sinistro (più raramente bilaterale) e
della presenza di eco contrasto spontaneo ("smoke" che predispone alla formazione di
trombi per l'elevata aggregazione piastrinica del gatto), di sovraccarico volumetrico e
pressorio.
DIAGNOSI: Le cardiomiopatie in generale sono un gruppo eterogeneo di malattie del miocardio associate ad alterazioni strutturali e funzionali (elettriche).
Si suddividono in primarie idiopatiche (DCM, HCM, ARVC, Cardiomiopatie non classificate) e
secondarie (legate ad altre patologie concomitanti).
La loro diagnosi nel tempo è diventata sempre più accurata grazie all'evoluzione degli apparecchi ecografici e l'introduzione di nuove tecniche diagnostiche, come l'esame Holter.
Rilievi Strumentali
L'esame elettrocardiografico, in corso di cardiomiopatia, può essere normale oppure può
mostrare una deviazione a sinistra dell'asse elettrico medio del QRS o blocco del fascicolo
anteriore sinistro. L'esame Holter può essere di aiuto nel rilevare tachiaritmie
sopraventricolari (la più frequente è la fibrillazione atriale) o ventricolari, se non rilevate
all'ECG di base.
L'esame radiografico è utile per valutare la presenza di cardiomegalia, congestione e
edema polmonare, versamento pleurico/addominale.
I marker biochimici (peptidi natriuretici) possono essere utili come aiuto diagnostico in
corso di cardiomiopatie non classificate, ma nella pratica non vengono molto utilizzati.
Per la diagnosi di cardiomiopatia e per il suo monitoraggio nel tempo, resta l'esame
ecocardiografico la tecnica gold standard.
Se nella cardiomiopatia ipertrofica si rileva la presenza di ipertrofia concentrica del
ventricolo sinistro, in corso di cardiomiopatia restrittiva si osservano ventricoli pressoché
normali ma più rigidi associati ad una grave dilatazione dell'atrio sinistro o di entrambi gli
atri. Nella forma dilatativa, i ventricoli si presentano anche ipocinetici.
Tale forma si può
riscontrare come evoluzione finale ("end-stage") di altre cardiomiopatie.